Terapia indiretta con bambini e ragazzi difficili


Il trattamento indiretto, con bambini e ragazzi difficili, è l’intervento che prevede il coinvolgimento di uno o più membri adulti della famiglia (o dell’insegnante in caso di intervento presso la scuola), i quali rappresentano la risorsa principale per promuovere un cambiamento positivo e realizzare una situazione di benessere del minore e di tutto il sistema familiare.

Molti dei problemi che si manifestano nel contesto familiare o scolastico, e che compromettono il normale svolgimento delle attività quotidiane, possono essere affrontati in modo inadeguato o possono essere sottovalutati. I problemi psicologici che coinvolgono la famiglia ed il gruppo-classe si costruiscono spesso sulla base delle relazioni messe in atto dagli adulti per cercare di risolvere il problema stesso. Il problema così, anziché risolversi, è involontariamente alimentato o addirittura estremizzato dal modo in cui si sta cercando di risolverlo, concretizzandosi così in Tentate Soluzioni Disfunzionali. Il rischio maggiore al quale si può andare incontro è che un problema possa trasformarsi in un profondo disagio e di conseguenza in un disturbo psicopatologico.

A questo punto l’intervento Strategico, va alla ricerca della leva per sovvertire i circoli viziosi che si sono instaurati. Utilizzando protocolli di intervento collaudati e  prescrizioni orientate a bloccare le tentate soluzioni disfunzionali, si favoriscono i cambiamenti per la risoluzione del problema.

Quello che molto spesso si sottovaluta è che un bambino, quando va dallo psicologo o psicoterapeuta, si potrà sentire diverso già per il solo fatto che è in cura da uno specialista. Il rischio è di sommare ad un problema già presente, l’etichetta diagnostica di una possibile patologia che, anziché risolvere il problema, in questo caso lo potrebbe solo aggravare. 
Non venendo fisicamente in terapia e senza essere sottoposto alle domande di uno specialista, il bambino non si sentirà problematico, e attraverso i nuovi comportamenti dei genitori, ideati e concordati con lo psicoterapeuta, potrà avere l’opportunità di superare il problema/comportamento problematico.

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Alcune fra le più frequenti difficoltà individuabili nelle fasi di età infantile e adolescenziale possono essere:

  • Comportamento oppositivo –provocatoriocostante opposizione rispetto a regole o a divieti che si esprime attraverso comportamenti disturbanti che possono divenire distruttivi nei confronti di luoghi o persone.
  • Psicoastenia: il bambino è tranquillo, pur senza risultati soddisfacenti si impegna nello svolgimento dei compiti e accetta l’aiuto altrui, nell’adolescente il ragazzino si isola, ha scarse relazioni sociale, e in modo più eclatante di ciò che accade nel bambino non si ribella mai.
  • Fobia scolare o generalizzatanel bambino: usualmente connessa a una relazione morbosa con uno o con entrambi i genitori, per cui l’attaccamento eccessivo impedisce al bambino di sentirsi al sicuro quando lontano dalle figure parentali, che sono a loro volta per prime in ansia per il figlio; nell’adolescente: reiterati comportamenti evitanti rispetto all’oggetto della fobia con ripetuta richiesta di aiuto e/o di protezione o, al contrario, reiterati comportamenti di improvvisa e immotivata chiusura.
  • Disturbo ossessivo –compulsivo: iniziale richiesta di rassicurazione rispetto a una paura che può portare all’esecuzione di veri e propri rituali, mentali o comportamentali, nel tentativo di prevenire che accada qualcosa di temuto, di riparare a qualcosa che è accaduto o di propiziare che accada quello che si desidera. Non è infrequente l’osservazione di Tic che, da gesti che stemperano inizialmente la tensione, possono diventare compulsivi (veri e propri rituali mentali e/o comportamentali strutturati), quindi non controllabili e limitanti libertà personale e sociale.
  • Paranoie o manie di persecuzioneil ragazzino sorride molto raramente, manifesta un atteggiamento di chiusura difensiva nei rapporti, è costantemente teso con frequenti crisi aggressive talvolta ingiustificate nelle proporzioni. Sono possibili atti auto ed etero lesivi.

 

Età evolutiva

Esemplificazione di alcuni fra i più frequenti disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza.

Disturbi dell’Apprendimento. Questi disturbi sono caratterizzati da un funzionamento scolastico che è sostanzialmente inferiore a quanto ci si aspetterebbe data l’età cronologica, la valutazione psicometrica dell’intelligenza, ed educazione appropriata all’età del soggetto.
I disturbi specifici inclusi in questa sezione sono Disturbo della Lettura, Disturbo del Calcolo, Disturbo dell’Espressione Scritta

Disturbi della Comunicazione. Questi disturbi sono caratterizzati da difficoltà nell’eloquio o nel linguaggio e includono il Disturbo della Espressione del Linguaggio, il Disturbo Misto della Espressione e della Ricezione del Linguaggio, il Disturbo della Fonazione, la Balbuzie

Disturbi Pervasivi dello Sviluppo. Questi disturbi sono caratterizzati da gravi deficit e compromissione generalizzata di molteplici aree dello sviluppo. Queste includono la compromissione dell’interazione sociale reciproca, la compromissione della comunicazione e la presenza di comportamento, interessi, e attività stereotipati. I disturbi specifici inclusi in questa sezione sono il Disturbo Autistico, il Disturbo di Rett, il Disturbo Disintegrativo dell’Infanzia, il Disturbo di Asperger

Disturbi da Deficit di Attenzione e da Comportamento Dirompente. Include il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, che è caratterizzato da imponenti sintomi di disattenzione e/o di iperattività-impulsività.
Disturbi da Comportamento Dirompente. Il Disturbo della Condotta è caratterizzato da una modalità di comportamento che lede i diritti fondamentali degli altri oppure le principali norme o regole sociali adeguate alla età; il Disturbo Oppositivo Provocatorio è caratterizzato da una modalità di comportamento negativistica, ostile, e provocatoria

Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione dell’Infanzia o della Prima Fanciullezza. Questi disturbi sono caratterizzati da persistenti anomalie della nutrizione e dell’alimentazione. I disturbi specifici sono la Pica, il Disturbo di Ruminazione e il Disturbo della Nutrizione dell’Infanzia o della Prima Fanciullezza.

Disturbi da Tic. Questi disturbi sono caratterizzati da tic vocali e/o motori. I disturbi specifici inclusi sono il Disturbo di Tourette, il Disturbo Cronico da Tic Motori o Vocali, il Disturbo Transitorio da Tic

Disturbo d’Ansia di Separazione. Caratterizzato da un’ansia eccessiva e inadeguata rispetto al livello di sviluppo che riguarda la separazione da casa o da coloro a cui il bambino è attaccato.
Mutismo Selettivo. Caratterizzato da una notevole incapacità di parlare in specifiche situazioni sociali nonostante in altre situazioni parlare sia possibile.

Disturbo Reattivo dell’Attaccamento dell’Infanzia o della Prima Fanciullezza. Caratterizzato da una modalità di relazione sociale notevolmente disturbata e inadeguata rispetto al livello di sviluppo, che si manifesta nella maggior parte dei contesti.

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